studio tecnico pepe

Le città, di fronte ai cambiamenti sociali, economici e culturali in corso, sono chiamate a modificarsi in base a nuovi principi e a nuove logiche di sviluppo, senza rinunciare alla propria identità, mettendo a sistema interessi e opportunità di diversa natura. L’area oggetto di studio è stato l’asse rettilineo di Corso Umberto I che oggi mostra sintomi di declino commerciale ma che da sempre soffre anche un disagio sociale ed ambientale. Quindi è apparso naturale chiedersi 1. Come Corso Umberto I possa sopravvivere agli eventi che, in qualche modo, lo travolgono? 2. Quale potrebbe essere la sua forza di attrazione? Con la proposta progettuale, scaturita dalla conoscenza dei luoghi attraverso lo studio della storia, l’analisi dello scenario ambientale, le dinamiche che movimentano i flussi delle persone ed un confronto diretto con gli operatori ed i passanti, imprescindibili alla stesura di un progetto urbano, si è cercato di dare una risposta che parte dalla convinzione che la resilienza urbana, intesa come la capacità di mantenere nel tempo la propria identità malgrado le pressioni del cambiamento, dipende dalla capacità di reinventare l’uso degli spazi, mirato ad un recupero non solo funzionale ma soprattutto qualitativo dei luoghi. Tale concetto, offre un’occasione unica per intervenire su una parte di tessuto urbano degradato fisicamente e socialmente, rivelandosi un’opportunità da prendere al volo non solo per una rinascita economica dell’asse commerciale ma anche per riconquistare uno spazio socialmente utile al benessere dei cittadini e che a fine giornata non risulti desertificato. Oggi giorno, nella competizione crescente tra aree urbane, migliorare la qualità della vita ed accrescere il valore dell’area agli occhi del pubblico, interno inteso come cittadino residente ed esterno come tutti gli altri utilizzatori, sono obiettivi strategici verso i quali diviene prioritario orientare ogni intervento: ritrovare la giusta misura in urbanistica, aiuterebbe a migliorare la fruibilità degli spazi, con un beneficio per tutti, incluse le esigenze ambientali ed economiche. Bisogna quindi, non sottovalutare l’aspetto di controllo sociale contenuto nelle operazioni di rigenerazione urbana ed intervenire con l’intenzione di suscitare ed accrescere l’attrattività dei luoghi, mediante un intervento innovativo che possa attirare nuovi flussi il cui fulcro sia Corso Umberto I. Il progetto di rigenerazione urbana, è volto a perseguire un obiettivo generale: concepire i vari interventi come un continuum intorno ai vari poli di destinazione culturale all’interno dei diversi quartieri, i quali da attrattori culturali, espressioni di antichità e modernità, saranno in grado di ridestare il valore della memoria e della storia della città, ma soprattutto di dare vigore e slancio per il futuro della comunità e delle sue generazioni. Passando, quindi, da un approccio conservativo e funzionale ad uno dinamico, moderno e di sviluppo in linea con le richieste di adeguamento culturale alle trasformazioni in corso, a cominciare da un’apertura verso le politiche europee per le aree vaste, richiamata anche dalla nuova programmazione dei Fondi Europei della nuova strategia 2014-2020. La proposta progettuale “Corso Umberto I: la rigenerazione urbana possibile” può considerarsi un importante strumento per dare sostegno alle attività commerciali con iniziative ad esse dedicate e può fungere da magnete per nuovi operatori commerciali tra cui le grandi catene di distribuzione. E’ una grande sfida e allo stesso tempo richiede una forte capacità di integrazione di soggetti, strumenti e risorse, dove gli obiettivi specifici verranno coniugati in una visione unitaria. L’intervento di rigenerazione consentirà di rivedere la centralità di Corso Umberto I, introducendo usi ed attività miste compatibili, dissolvendo così le negatività attualmente presenti. Non si tratta dell’introduzione di un nuovo “decoro”, ma piuttosto dell’affermarsi di una cultura pianificatoria consapevole della sua possibile valorizzazione sociale, in funzione dell’offerta per un’immagine qualificata e alternativa all’attuale. L’attenzione posta al ridisegno degli spazi pubblici, siano piazze o vie, travalica i limiti delle tematiche legate all’arredo urbano: si tratta in realtà di offrire un ritratto innovativo dove l’architettura ottocentesca fa da quinta scenografica e deve essere chiaro che non si tratta semplicemente di un progetto di arredo urbano. L’ intento del progetto è quello di trasformare uno “spazio vuoto” in un “parco urbano”: un posto dove si può decidere di andare, dove si può scegliere di stare, che può trasformarsi, ospitare eventi, che può riempirsi e può svuotarsi, un luogo riconoscibile e rappresentativo in cui identificarsi, un luogo di incontro e di sosta. Il progetto quindi, non deve essere visto solo come una soluzione, necessaria e funzionale alla valorizzazione commerciale dell’asse, ma piuttosto come un’opportunità per la definizione di un nuovo paesaggio urbano che, in qualche modo arriva fino al mare, oggi ancora negato a questa parte di città. Le persone che frequenteranno Corso Umberto I, sia in transito che con permanenze allungate, potranno finalmente riconoscere, in questo luogo rigenerato, il ruolo di cittadino che beneficia dei luoghi della propria città con valenze propositive, generando quei meccanismi di appropriazione che ne garantiscono il mantenimento e conseguentemente la qualità urbana.